I genitori non affidatari spesso non rientrano nelle graduatorie per l'edilizia popolare, non possono beneficiare delle sovvenzioni degli enti locali alle famiglie bisognose e non accedono al patrocinio gratuito perchè hanno un reddito da lavoro e non possono detrarre l'assegno di mantenimento per i figli e le spese straordinarie. In realtà molti genitori, per lo più padri, sono costretti a vivere con poche centinaia di euro al mese, chiedere ospitalità a genitori, parenti e amici, subendo umiliazioni e non possono avere accesso all'edilizia popolare e non possono nemmeno difendere i propri diritti genitoriali e quelli dei propri figli perchè a loro non è consentito l'accesso al patrocinio gratuito per un "reddito" da lavoro dipendente troppo alto o, magari, perchè proprietari di una casa in cui rientreranno dopo tanti anni.
Devono essere riviste le modalità di accesso sia alle graduatorie dell'edilizia residenziale popolare sia dei minimi per l'accesso al patrocinio gratuito. Come?
Le regioni devono prevedere, con apposita legge regionale, che gli assegni di mantenimento e le spese straordinarie pagate dal genitore non affidatario vengano detratte dal suo reddito (dichiarato) in qualità di richiedente l'inserimento nelle graduatorie per l'edilizia popolare. Tali assegni, invece, devono, in parte (50%?, essere accreditati come reddito al genitore affidatario che riceve e gestisce tali assegni di mantenimento, oltre agli assegni familiari e spesso al lavoro nero.
Tali regole devono valere per l'accesso ai contributi regionali sugli affitti per le famiglie disagiate, gestiti dai comuni. Molti padri - detratti gli assegni e le spese straordinarie per i figli, i mutui sulla casa familiare affidata a moglie e figli - fanno parte di questa categoria di persone.
La stessa cosa deve valere per il patrocinio gratuito, sia quello a carico dello Stato che a carico degli enti locali, i quali spesso lo riservano solo alle donne e ai minori.
Che ne pensate? Facciamo sentire la nostra voce.
Associazione Genitori Separati
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