Attualità
PDF Stampa E-mail

A Perugia succede anche questo

 

Se il giudice non tutela i minori

 

Il tribunale dei minorenni di Perugia senza minimamente preoccuparsi della situazione economica di un padre in gravi difficoltà economiche ha emesso un decreto urgente e provvisorio con cui  lo ammonisce che se non pagherà con regolarità l’assegno di mantenimento dei figli, verranno presi nei suoi confronti “provvedimenti limitativi delle facoltà genitoriali”.

A causa dell’attuale crisi, questo padre ha dovuto chiudere la propria attività commerciale e lavorare a part-time, percependo uno stipendio irrisorio; è stato costretto ad andare a vivere con l’anziano padre e non riesce a pagare per intero l’assegno di mantenimento dei figli.

Il tribunale era a conoscenza della sua situazione finanziaria e del fatto che, per poter vedersi riconoscere il secondogenito, aveva dovuto sostenere ingenti spese legali, mai addebitate alla moglie che gli aveva negato la paternità, nonostante tutti i figli fossero stati concepiti con la procreazione assistita La signora, subito dopo il concepimento del secondo figlio, aveva lasciato la casa del marito  per andare a vivere con un compagno dipendente pubblico da cui ha avuto, poi, altri figli sempre con la procreazione assistita, vietando al marito di poter stare con questo figlio.

Il padre si è visto costretto a ricorrere al tribunale, fare gli accertamenti del DNA che hanno sconfessato la signora. Nonostante ciò, la madre si è opposta a cambiare il cognome del figlio, contravvenendo alle sentenze del tribunale e costringendo il padre ad ulteriori procedimenti giudiziari che gli hanno dato ragione dopo sei anni dalla nascita ma che lo hanno costretto a sostenere spese per varie migliaia di euro. Questi fatti non contano per i giudici del tribunale perugino.

Oggi il figlio ha sei anni e, a scuola iniziata, avrà lo stesso cognome del fratello. Nel frattempo però il minore  non vuole vedere il padre, che non ha mai frequentato, e si è ricorsi ad un centro di fuori provincia per incontri protetti padre-figlio, pur sapendo che esistono centri specializzati anche locali – che la madre ha sempre rifiutato -  e che ciò comporterà ulteriori spese per il genitore. La madre è l’unica responsabile di questa sindrome di alienazione genitoriale nel minore.

 

Leggi tutto...
 
PDF Stampa E-mail

Inefficienza dello Stato italiano


La Giustizia minorile

non ha alcun rispetto dei diritti e della dignità

della persona del minore!


Avv. Gerardo Spira

I genitori si separano, discutono e litigano per un euro di mantenimento in più al mese, per qualche ora in più di frequenza col figlio, mentre la Giustizia partecipa alla contesa parteggiando ora per  l'uno, ora per l'altro. Nessuno giudice ha pensato di imporre ad entrambi di svolgere il proprio ruolo assegnato dalla legge.

Di fronte ad una mancanza la giustizia decide di limitare i poteri al genitore o di togliergli il figlio, invece di incollarlo con la forza ad entrambi.

Con la crisi del matrimonio sono messi in discussione diritti, sentimenti e futuro di persone vittime  di puntigli, strumentalizzazioni e accanimenti giudiziari.

La volontà del  legislatore è affidata alla responsabilità di Istituzioni gestite e  rappresentate da soggetti che,  divenuti intoccabili ed inamovibili, hanno costruito un  potere più cancerogeno di quello criminale.

Nel mondo minorile, per il diffuso “ meticciato giudiziario-istituzionale “, il diritto assume toni, configurazioni e connotazioni propri di una cultura intrisa di ricatti, di vendette e di violenti stupri psicologici.

La giustizia minorile è finita per essere sottomessa  agli umori personali e famigliari di soggetti che  trattano i sentimenti, il dolore e i desideri di un bambino con il metodo di una pratica burocratica.

Il principio di snellimento e accelerazione delle procedure, tanto sostenuto dal legislatore, è usato su moduli o modelli prestampati, raffazzonati con  domande che non riguardano il minore, la sua vita e i suoi interessi, ma il costo di una concessione o autorizzazione di tempi di vita e di relazioni.

I tribunali per i minorenni, vanno soppressi e subito perché  non sono garanti della giustizia certa ed imparziale e  non riscuotono la fiducia del cittadino.

Bene la riforma in corso! speriamo che  l'avvocatura, individuata  al posto della  magistratura, sappia cogliere il momento per partire col piede giusto e con una visione diversa, ponendo al centro delle composizioni il minore e  i suoi diritti come riconosciuti e sanciti dalle Carte internazionali, ma soprattutto sappia tenere  Giudici e  Servizi socio-sanitari  lontani dalle questioni minorili.

La storia del caso, che seguo, come si è svolto tra Tribunale per i minorenni e Corte di appello di Roma non è solo un esempio di mala giustizia ma l'esempio classico di come la magistratura e i Servizi socio sanitari  nella Capitale d'Italia si siano accaniti, con perfidia inaudita contro un padre, riconosciuto dalla stessa moglie attento e corretto, per togliergli il figlio, contro la volontà  chiaramente espressa dal minore, senza alcun rispetto dei suoi diritti e della sua dignità, pur  in presenza di una malattia rara.

Leggi tutto...
 
<< Inizio < Prec. 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 Succ. > Fine >>

Pagina 196 di 206

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili. Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di più.

EU Cookie Directive Module Information