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Aosta: separazioni senza garanzie
Pretendere gli accertamenti sui redditi
del genitore collocatario
Ubaldo Valentini
Per combattere la Giustizia ingiusta nell’affido dei figli di genitori non più conviventi occorre, in primo luogo, la volontà del genitore non collocatario e, quindi, obbligato al mantenimento dei figli e, se sposati, talvolta anche della moglie, a pretendere che il giudice, dinnanzi alla segnalazione dell’altro genitore, predisponga seri accertamenti sui redditi del richiedente l’assegno di mantenimento per i figli o per sé, da parte della Guarda di Finanza, dell’ispettorato del lavoro e/o delle altre istituzioni competenti. Fare le indagini dinnanzi al computer non risolve il problema, perché l’accertamento (o l’indagine) va fatta sui redditi evasi, che, certamente, non si trovano nelle dichiarazioni dei redditi.
Bisogna lasciare il comodo posto dinnanzi al computer ed andare ad indagare sul tenore di vita tenuto dal genitore collocatario, sul vasto mondo del lavoro a nero, partendo dalle indicazioni che il genitore obbligato e/o i suoi figli possono fornire, e colpire chi dalla evasione fiscale ne trae veri vantaggi che offendono chi le tasse le paga (anche mandando personalmente i funzionari dipendenti delle istituzioni competenti a fare accertamenti sul posto).
Meraviglia, e non poco, che, stando a quanto è dato sapere, l’Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanzia e la Corte dei Conti della VdA lascino cadere nel dimenticatoio le denunce che, da anni, la nostra associazione sta facendo. L’evasione si combatte con il colpire chi la pratica, rendendo pubbliche le condanne (modificando la legislazione ed introducendo la regola secondo la quale dette condanne devono riportare le generalità complete del soggetto sanzionato) – se prese – degli evasori, a monito di chi si muove in questo perverso mondo.
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