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Aosta


La Lega interroga l’assessore Marzi

sulle criticità dei separati valdostani


La Lega valdostana, sempre attenta alle problematiche dei separati e dei loro figli, ha presentato all’assessore Marzi un ordine del giorno, a firma dei consiglieri Manfrin e Ganis, per conoscere se l'assessore alle politiche sociali abbia preso visione delle richieste dell'associazione genitori separati e se sia intenzione, da parte dell'amministrazione, dare corso alle richieste presentate.

La discussione è avvenuta nel consiglio regionale del 21 marzo e l’assessore, di fatto, come sempre, non ha risposto.

“Preso atto delle criticità segnalate dall'Associazione Genitori Separati – scrivono i firmatari dell’o.d.g. - che, in un intervento, ha fatto richieste specifiche per migliorare la vita dei genitori separati, e più precisamente: il Registro regionale unico dei contributi elargiti dalla Regione e dagli Enti pubblici; il Protocollo unico regionale per la concessione di contributi, elargizioni e benefici pubblici; il Regolamento o protocollo sull’attività dei servizi sociali, compresi quelli che collaborano con i Giudici per l’affido dei figli e monitoraggio obbligatorio sulla loro attività; i Corsi per genitori separati inerenti la gestione del conflitto genitoriale e l’educazione dei figli, pur non convivendo più assieme; i Corsi informativi e formativi sulle conseguenze psicologiche e sociali sui figli e sui genitori riservati agli insegnanti delle scuole inferiori e superiori; il Nuovo regolamento di accesso all’edilizia pubblica, riservando percentuali degli alloggi disponibili ai separati in difficoltà economica, anche se non collocatari dei figli; il Patrocinio a spese della Regione per i separati in difficoltà economica”.

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Spese straordinarie dei figli: un business materno


Le spese straordinarie alimentano e, in molti casi, ingigantiscano il conflitto genitoriale, soprattutto dopo la formulazione dei Protocolli sulle spese straordinarie, sottoscritti dal presidente del tribunale e dal locale ordine degli avvocati, con la categorica esclusione dei genitori, che, a dire dei contraenti, sono tutelati dagli avvocati. I figli appartengono ad ambedue i genitori, ma non ai giudici ed agli avvocati, in quanto i primi devono applicare la legge vigente e i secondi sono pagati (ed anche molto bene) per una prestazione professionale, cioè la difesa del genitore e dei suoi figli dinnanzi al giudice e ciò non implica la delega per sostituirli nella formulazione di un protocollo che riguarda i genitori e i loro figli.

Questi signori che amministrano le spese straordinarie ritengono i genitori (in verità, per il 92% solo il padre) soggetti passivi che devono subire quanto impone il protocollo formulato sulla convergenza tra giudici e avvocati, senza minimamente tener conto degli inalienabili diritti dei genitori, che, anche in presenza di affido condiviso, devono autorizzare tutte le spese straordinarie dei propri figli con i relativi costi, poiché le parcelle variano da professionista a professionista, la stragrande maggioranza delle spese sanitarie sono fornite dal S.S.N. e i costi degli apparecchi o altro variano da negozio a negozio anche per l’identico oggetto. La discrezionalità del genitore collocatario - per il 92% la madre - non è affatto garanzia di oggettività della spesa straordinaria.

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