AOSTA: Risposta all'Ordine degli Avvocati PDF Stampa E-mail

In Valle  separazioni molto care

 

 

Le parcelle dei legali sono  troppo alte

In una intervista a Il Corsivo del 22.11.2010, il presidente dell’Ordine degli avvocati della Valle d’Aosta, avv. Paolo Caveri, affermava – rispondendo ad alcune mie contestazioni - che le separazioni e divorzi non sono un business per i legali perché il loro numero è molto basso, stando alle statistiche ufficiali e che l’ordine – una volta informato - è pronto a reprimere eventuali abusi sui prezzi praticati e su lle mancate fatturazioni.


 

Voglio far presente che i dati statistici non rispondono a verità perché non registrano tutte, ripeto tutte, le separazioni e i divorzi che avvengono nel tribunale civile e in quello per i minorenni di Torino; ci sono tante controversie legali, prima e dopo la separazione e il divorzio, per la gestione dei figli e patrimoniali che non vengono prese in considerazione dall’Istat; c’è poi tutta una solerte attività penale, legata alle famiglie in crisi (sia per i cosidetti  maltrattamenti in famiglia che per quant’altro “serve” come giustificativo sociale nella separazione) che si riscontra solo ad Aosta. Sarebbe opportuno conoscere il numero dei fascicoli e dei procedimenti annualmente aperti per le questioni familiari ed allora si potrebbe avere la giusta dimensione dell’affaire separazioni. Non bisogna sottovalutare, infine, che molte controversie vengono risolte al di fuori dei tribunali ma anche con l’ausilio del legale.

Le tariffe sono alte, troppo alte, tenendo conto che i minimi tariffari sono stati aboliti e che pertanto gli avvocati potrebbero venire incontro alle difficoltà economiche dei genitori emarginati e/o esclusi dalla vita dei figli. Ma non è così. Non vengono messe per iscritto in modo dettagliato le tariffe che il legale praticherà e, se richieste, si risponde al cliente: “non ti preoccupare, faremo, faremo. Non ti preoccupare”. Quando poi nascono diverbi tra legale e il cliente quello che era stato detto a voce non è più vero e talvolta scompaiono anche gli acconti dati rigorosamente in nero.

Se informato, l’ordine, rassicura l’avv. Caveri, prenderebbe dei provvedimenti disciplinari. Un nostro socio si è rivolto all’ordine poiché una parcella a saldo di circa tremila euro, di cui duemila anticipati, era “salita” a ottomila euro dopo la revoca del mandato. L’ordine – che si fa pagare dall’assistito per la parcella contestata – ha rifatto i conteggi su quanto attestato dal legale ed ha tolto cento euro! Ma se si è pagato in nero, se si erano detti altri importi, il malcapitato assistito come può dimostrarlo? Aosta è piccola e non è un impossibile individuare e colpire i legali scorretti.

Si vuole combattere l’evasione fiscale? E’ facilissimo: basta andare nelle cancellerie dei tribunali, prendere tutti i fascicoli e vedere l’attività svolta dal legale e verificare se ci sono le fatture e, poi, l’adeguatezza delle fatture emesse. L’evasione esiste e fa comodo all’assistito, spesso in serie difficoltà economiche, che non paga l’iva e fa comodo al legale che non paga le tasse in proporziono a quanto realmente incassato.

Ci sono legali onesti che fatturano tutto e ci sono anche quelli che praticano tariffe proporzionate alle possibilità del cliente.

La nostra associazione, nei prossimi mesi, affronterà questa la vitale problematica delle tariffe dei legali e, fin da ora, chiede al presidente dell’Ordine degli avvocati una collaborazione per colpire gli abusi di alcuni e per arrivare ad un “contenuto tariffario bloccato” per tutte le questioni che riguardano i minori e i genitori separati con difficoltà economiche. La nostra buona volontà c’è.

Aosta, 25.01.2011

Ubaldo Valentini

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